BOUNDLESS
A cura di Elisabeth de Brabant
Palazzo Morosini del Pestrin, Castello, Venezia
Cosa significa la pittura, l'opera pittorica, quando non si riferisce al quadro? Quando la parola "pittura" non è più usata, come in francese e in tante altre lingue, per designare l'oggetto dipinto per metonimia.
Perché sappiamo che, dal Rinascimento italiano, la pittura si presenta in una certa forma, con un certo senso della composizione, organizzata secondo certe leggi pittoriche, incorniciata e poi appesa a una parete.
Di solito, concepiamo le cose in questo modo, la pittura è una superficie piana macchiata, che oggi beneficia di condizioni ottimali di visibilità, grazie alla configurazione degli spazi istituzionali che assicurano il loro restauro, la loro chiarezza e sempre maggiore leggibilità con l'invenzione del "white cube".
È quindi abbastanza legittimo porsi la domanda di fronte ai dipinti dell'artista Caroline Dantheny: che cosa stiamo guardando?
La tela, appesa come un panno, trona lascivamente nello splendore del Palazzo Morosini, sembra essere la reliquia di un mondo sommerso, dove l'oro adornava broccati e corna ducali. Sono anche le meraviglie di un tempo passato che vediamo cangianti di pietre preziose e perle nei dipinti ricamati in India.
Il quadro non è più immutabile, interamente scoperto, offerto, ma è intessuto di pezzi di stoffa e piume, sepolto da fasci di fili e formiche o nascosto nel risvolto di una piega.
La pittura sogna se stessa in movimento e si trasfigura.
È la fantasia di ogni pittore vedere la sua tela muoversi e diventare viva...
Si pensa agli affreschi a tempera, ai pigmenti densi che riempivano le cornici delle chiese, ma con questo « je ne sais quoi » irriverente e iconoclasta che, con lo stesso gesto domato, distrugge e libera la pittura.
È come se il quadro uscisse dai suoi cardini, e questo è anche ciò che suggerisce il nome dato a questa mostra "sconfinata".
Senza limiti, senza cardini, la pittura supera il mezzo, la forma tradizionale della cornice - fuori dalla cornice, si sarebbe anche potuto scrivere - che è diventata una camicia di forza obsoleta.
La pittura compie il suo corso, da Madras a Venezia, e sembra sfidare ogni convenzione, si proclama impura, informe, vivace come l'acqua che di continuo si trasforma.
Victoria Konetzki
La mostra si svolge nel secondo piano del Palazzo Morosini del Pestrin e comprende gli dipinti dell'artista creati a Venezia negli ultimi due anni e i dipinti ricamati creati in India dal 2013 al 2018 in collaborazione con il maestro ricamatore Jean-François Lesage.
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PALAZZO MOROSINI DEL PESTRIN
Castello 6140
Calle del prestin
30122 Venezia
( Acces : Calle del pestrin
& Porta d’acqua Rio del pestrin/Rio del paradiso )
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Inaugurazione
16/04 - alle 6
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Aprile
11 ora / 19 ora
Maggio/Luglio
Da venerdi a domenica
10 ora/ 16 ora & su appuntamento
Italia: +39 347 409 9520
Francia: +33 (0)6 60 17 13 02
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Agosto
su appuntamento
Italia: +39 347 409 9520
Francia: +33 (0)6 60 17 13 02
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Communicazione & Stampa
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